Piccole informazioni da Antichità Il Tempo Ritrovato Cagliari
Gli oggetti antichi in porcellana ci raccontano ancora oggi a distanza di centinaia d'anni gli umori delle società e delle corti europee. Nel 1700 la loro portata fu così grande da cambiare la storia della moda e del costume. Era una vera passione tanto che oggi attraverso le forme, le decorazioni ed i colori riusciamo a capire quali erano gli stili più in voga nel 700.
La porcellana a pasta dura è una ceramica prodotta dall’impasto di caolino, feldspato (silicato di alluminio o potassio) e quarzi cotti a temperature molto elevate con caratteristiche di durezza, compattezza, impermeabilità e traslucidità (foto a destra: porcellana a pasta dura).
Una volta modellato l’oggetto si cuoce una prima volta a circa 700/800 gradi, dopo si riveste con la cosiddetta invetriatura, che altro non era che un amalgama più fluida preparata sempre dallo stesso composto ma con diverse proporzioni, pronta a ricevere una seconda cottura a 1400/1500 gradi: a questo punto le sostanze si fondono chimicamente dando all'oggetto la lucentezza che lo caratterizza.
La vera anima dell’impasto è il caolino, un argilla bianca molto plastica che impedisce all'oggetto di rompersi o deformarsi in quanto durante la cottura seccandosi si disidrata.
La porcellana a pasta tenera invece è una cosa diversa perché priva del caolino, essendo allora sconosciuto. La sperimentarono in Europa tra la fine del 500 ed il 600 con risultati non sempre buoni. La porcellana a pasta tenera si differenziava perché oltre a non contenere il caolino, non era mai cotta a più di 10 gradi. La realizzavano con componenti vetrose che mescolavano con argilla, con alabastro, con marmo, calce, potassio, magnesio o alluminio (foto a sinistra: porcellana a pasta tenera)
Metodi di decorazione della porcellana antica: Informazioni da Antichità Il Tempo Ritrovato
Per le decorazioni delle porcellane antiche c'erano due metodi: uno era quello chiamato sotto invetriatura (underglaze, sotto smalto o sotto coperta), l'altro invece sopra invetriatura, applicando direttamente gli smalti sopra la superficie lucida, già invetriata (detto overglaze, sopra smalto o sopra coperta).
Per il primo metodo, sotto l'invetriatura, non avevano una grossa scelta di colori perché quelli che riuscivano a sopportare le altissime temperature erano pochi: uno di questi era il blu che ottenevano dal cobalto, un altro il rosso, ottenuto dal rame ma molto difficile da ottenere perché di difficile controllo, infine il giallo, il verde e l'ocra. Questi colori venivano applicati direttamente sulla superficie opaca ed ancora porosa chiamata biscuit.
Il secondo metodo, sopra l'invetriatura, si otteneva decorando con lo smalto direttamente sulla superficie lucida, che con una terza cottura a 700/800 gradi veniva conglobata nell'impasto. Ovviamente in questo modo si poteva disporre di una gamma di colori molto più ampia (vedi foto a destra).
Quindi la coperta o invetriatura è una pasta/liquido di natura vitrea (un composto in prevalenza da silice) che viene applicato sull'oggetto di ceramica e che dopo la cottura crea uno strato lucente e liscio come il vetro, togliendo la porosità alla ceramica.
La coperta può anche essere applicata direttamente sopra l'oggetto non decorato e le decorazioni possono essere aggiunte in seguito anche sopra questa invetriatura (quindi decorazione sopra coperta).
La tecnica di decorazione sotto coperta, consiste nel decorare prima l’oggetto e sopra la decorazione aggiungere l’invetriatura. E' possibile anche decorare l'oggetto direttamente sopra la porcellana, applicare l'invetriatura e sopra decorarlo ancora una volta: si otterrà porcellana decorata sotto coperta e sopra coperta.