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La titolare, Helen König, inizialmente era un artista di circo che nel 1905 fece un viaggio a Torino per andare a trovare la sorella: fu in quell'occasione che conobbe il poeta Ignazio Vacchetti che la introdusse nell'ambiente artistico torinese. L'anno dopo si diploma in Arte applicata a Dusserdolf e l'anno successivo in fotografia.
Frequentò Clare Burchart, la titolare di una ditta di ceramiche che realizzava modelli per varie manifatture tesesche: dopo qualche anno lavorerà per lei, disegnando e producendo modelli per la sua fabbrica.
Dopo una decina d'anni, esattamente nel 1915, ritorna a Torino dove conosce e sposa Enrico Scavini: con lui nel 1919 fonda la Ars Lenci, una fabbrica di giocattoli in legno e mobili da bambola. Dopo pochi mesi assunsero un centinaio di lavoranti e iniziarono a produrre bambole in feltro, avvalendosi della collaborazione di artisti famosi come Gigi Chessa e Sandro Vacchetti, che ricoprirà il ruolo di direttore artistico.
Nel 1925 la Lenci partecipa all'esposizione delle Arti decorative di Parigi, vincendo vari premi importantissimi: 3 Grand Prix, 7 diplomi d'onore, 6 medaglie d'oro e 3 d'argento.
Tre anni dopo, nel 1928, la Lenci inizia a produrre porcellane, sicuramente forte del successo che stavano avendo in Europa e in America le moderne e raffinate figurine femminili in porcellana austriache e danesi. La Lenci presenta parte della sua produzione all'Esposizione Internazionale di Torino dove ebbe grande successo: in quell'occasione conobbe Gio Ponti, che dette la sua piena approvazione.
Helen König Scavini spesso firmava al contrario le ceramiche da lei plasmate: ICNEL (LENCI).
Nel 1937 la Lenci ebbe gravi problemi finanziari a causa dei costi enormi: quando nel 1938 morì suo marito Enrico, cedette la Lenci a Beppe Garella, che mantenne la medesima denominazione assumendo Helen Scavini come direttore artistico, ma nonostante ciò non raggiunse i grandi risultati della gestione precedente.
Helen Scavini dopo solo 3 anni lasciò la Lenci per dedicarsi alle altre sue passioni tra le quali l'antiquariato, l'arredamento e la scultura, sino al 1971, anno della sua morte.
La produzione Lenci di Garella del dopoguerra è facilmente identificabile dalla numerazione che inizia dal n° 1170