Informazioni da Antichità Il Tempo Ritrovato Cagliari
Il melo, della famiglia delle Rosaceae, in botanica si chiama Pyrus malus e nasce a sud del Mar Nero, nell'Asia Minore. E' uno degli alberi più antichi: sembra fosse già coltivato per i suoi frutti nel periodo neolitico, e dopo in Grecia passando per l'Egitto, dove fu coltivata lungo le vallate del Nilo già nel 1200 a.C. quando regnava il faraone Ramsete II. E' citata nella Bibbia, fù decantata da poeti e scrittori nell'Impero Romano, fatto sta che la mela si diffuse rapidamente in tutta Europa. Nel 1500 arriva anche in America dove fu rese famosa New York per i suoi frutti.
Il legno è robusto e resistente, di colore tendente al bianco o al rosso-bruno: è stato usato soprattutto nel 700 in aree non italiane come materiale per lavori di impiallacciatura perché ricco di contrasti e venature. Fin dal 50 d.C. il melo è conosciuto per le sue proprietà antivelenifiche.
Cresce in particolare nell'Appennino e la sua essiccazione dev'essere fatta lentamente. Essendo un fegno duro i chiodi e viti necessitano di una preparazione preventiva delle sedi ed hanno buona tenuta, incollaggio, piallatura e verniciatura. Costruiscono utensili vari, giocattoli, artigianato, tavole per le xilografie.
La sua massima altezza è di circa 10 metri. L’albero giovane presenta una scorza grigio-chiaro liscia che con l’età diventa grigio-bruno e si sfalda in piccole squame sottili. Il suo alburno è rossastro chiaro e il durame è particolarmente pesante e compatto, difficile da spaccare. E' poco resistente se esposto all’umido.