Informazioni da Antichità Il Tempo Ritrovato Cagliari
Legno molto duro, pregiato, e ha origine nell'America Meridionale e delle Indie Occidentali. E' chiamato anche legno porpora per il caratteristico colore rossastro che mostra subito dopo il taglio, mentre con la stagionatura assume una tonalità cremisi. Frequentemente usato nell'ebanisteria: apprezzato soprattutto dagli ebanisti francesi per impiallacciature e intarsi.
Alburno e durame sono nettamente differenziati. Mentre l'alburno ha un colore biancastro, il durame, nel legno fresco, appare con una tonalità grigio brunastra che con la stagionatura e con la prolungata esposizione all'aria diventa di un caratteristico colore violaceo. La sua tessitura è fine o media, con una fibratura che al taglio sul quarto, presenta delle caratteristiche striature dovute al controfilo. Nonostante sia duro, pesante e durevole, l'alburno subisce facilmente l'attacco di funghi ed insetti, per cui si preferisce eliminarlo.
La stagionatura naturale avviene senza particolari problemi, dato che il legno si fende e si imbarca moderatamente. L'essiccazione artificiale non dà problemi in pezzi di piccole dimensioni, ma richiede particolare cura nei pezzi di maggiore spessore per la difficoltà ad estrarre l'umidità dal cuore del legno. Nonostante sia di facile lavorazione, qualche difficoltà si può presentare per la presenza del controfilo. Con una buona piallatura, è possibile arrivare ad una discreta lucentezza. Si vernicia con facilità.
Giunzioni con colla e viti tengono bene, ma i chiodi richiedono un invito. Si tornisce e si trancia bene, tuttavia la permanenza prolungata sotto l'azione del vapore, può scolorirlo. Si tratta in ogni caso di un legno di particolare pregio, adatto per lavori fini in ebanisteria, oggetti torniti, listoni per pavimenti e tranciati decorativi. E' adatto a costruzioni navali e per pali immerse in acqua, basta non sia stagnante.