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Era una tecnica brevettata da Elkington verso il 1850, che usavano per fare scatole, parti di oggetti in argento che rivestivano all'interno in legno o stoffa. Tecnica che usavano per manufatti realizzati in metalli non preziosi (es.rame) che poi argentavano elettroliticamente.
Questa tecnica, l'electroforming (elettroriproduzione) è chiamata anche electrotyping (elettrostampaggio). Consiste nel fare un calco di un oggetto con gomme speciali che utilizzano come stampo. Lo stampo viene ricoperto di grafite (un minerale oltre che un conduttore elettrico) nelle parti che si desidera conducano elettricità, altrimenti, se realizzato con gomme conduttrici, vengono isolate le parti da non rivestire in argento. Poi lo stampo viene utilizzato come catodo (il catodo è l'elettrodo sul quale avviene una reazione di riduzione) in un bagno galvanico.
Applicando una differenza di potenziale, l'argento si deposita sullo stampo creando una perfetta copia dell'oggetto di partenza (almeno nella parte esterna), sino a quando si raggiunge lo spessore di argento desiderato. Si riconosce facilmente sia dalla morbidezza inusuale dell'argento (che è a titolo 1000/1000), che dalla rugosità ed irregolarità che ha la parte interna dell'oggetto (non quella a diretto contatto con lo stampo).
Questa tecnica ha avuto anche applicazioni accademiche per permettere lo studio approfondito di oggetti molto rari. Ad esempio nel 1853 Elkington ricevette una commessa dal Ministero dell'Istruzione e delle Scienze inglese per la riproduzione a fini didattici di oggetti conservati al Victoria & Albert Museum (prima chiamato South Kensington Museum).
Si pensi che molti argenti del 1500 (periodo Elisabettiano), conservati al Museo del Cremlino, sono stati riprodotti alla fine dell'800 con questa tecnica. Molte di queste copie sono ancora oggi sono visibili nella Silver Gallery del Victoria & Albert Museum di Londra.