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Il nome della spiaggia si pensa derivi da una torre aragonese denominata del Poeta, che si può osservare ancora oggi sopra la Sella del Diavolo. Un'altra ipotesi è che derivi dal catalano pohuet (pozzetto), in riferimento ai numerosi pozzi e cisterne per la conservazione dell'acqua piovana sparsi sulla Sella del Diavolo.
Inoltre, verosimilmente, il termine potrebbe derivare dallo spagnolo puerto ad indicare l'approdo di Marina Piccola a ridosso della Sella del Diavolo. La località sarebbe stata chiamata dai cagliaritani puettu così come viene detta tuttora. Finita la dominazione spagnola, i piemontesi italianizzarono molti termini derivati dallo spagnolo e puettu diventò Poetto nella lingua del regno.
Prima del 1900 il Poetto non era particolarmente frequentato dai cagliaritani che preferivano il tratto occidentale del golfo, con le località di Sa Perdixedda e Giorgino.
Fu nei primi decenni del ventesimo secolo che la popolazione iniziò ad apprezzare le bianche dune del Poetto e cominciarono a sorgere i primi stabilimenti balneari (il Lido e il d'Aquila), i chioschetti per i rinfreschi ed anche un ospedale, l'Ospedale Marino. Imitando le prime cabine del Lido sorsero anche i casotti (foto sinistra), colorate costruzioni in legno a metà strada tra lo spogliatoio e la minuscola casa in riva al mare, che vennero rimossi interamente nel 1986 per motivi di natura igienico-sanitaria.
Lo studio del 1989 della Mediterranea Survey and Service MSS S.p.A. sull'erosione del Poetto, attraverso una serie di rilevazioni consentì di constatare che l'enorme degrado dell'arenile cagliaritano iniziò dagli anni '50 con la ricostruzione che portò a massicci prelievi di sabbia; nel 1997 e nel 1999 furono effettuati dalla stessa società degli aggiornamenti allo studio che confermarono il trend dell'erosione e identificarono quali cause del degrado la presenza della strada litoranea, l'incremento dell'azione ondosa a causa della scomparsa della Posidonia oceanica e la costruzione degli stabilimenti e dei bracci a mare del Lido e D'Aquila, dei casotti e delle villette. (a sinistra la Torre Spagnola del Poetto).Per rimediare alla scomparsa della spiaggia del versante cagliaritano si è tentato un ripascimento nel 2002: attraverso un sistema di draghe, è stata prelevata la sabbia a qualche centinaio di metri dalla riva anzichè dal luogo precedentemente scelto a varie miglia dalla spiaggia, vanificando così la buona intenzione di riportare il Poetto alle sue originaria bellezza e dimensione.Infatti il risultato si è dimostrato sconvolgente: la sabbia finissima e bianca di una volta è stata sostituita da un miscuglio completamente diverso per colore e granulometria, contenente non solo sabbia ma anche frammenti di conchiglie e concrezioni marine.A distanza di tempo la situazione non è migliorata; inoltre anche che il tratto quartese, in un primo momento rimasto intatto, dopo qualche anno ha cominciato a presentare gli stessi problemi dovuti all'asportazione della sabbia ad opera del vento, degli uomini e naturalmente del mare.Molto famose e frequentate sono la 2ª (d'Aquila), la 3ª (Il Lido), la 4ª e la 6ª, sede dei grandi eventi (Campionati di Beach Volley, Beach soccer, Beach football e concerti). Intorno alla 10ª fermata inizia il litorale appartenente al Comune di Quartu Sant'Elena.