Informazioni da Antichità Il Tempo Ritrovato Cagliari
L'acero è un legno di essenza forte, della famiglia delle latifoglie. Il legno è duro, a fibra compatta dal colore chiaro, sul giallo rosato, con venature. La superficie è lucida e setosa. In falegnameria si usa per più cose: per lavori di ebanisteria, per impiallacciature o per la fabbricazione di strumenti musicali.
L'Acero è una latifoglia che appartiene alla famiglia delle Aceraceae, e comprende oltre 200 specie spontanee o originarie dell'Europa, Cina, Giappone e Nord America. Il nome Acer, che in latino vuol dire appuntito, è stato usato per primo da Joseph Pitton de Tournefort, in riferimento all'estremità appuntita delle foglie tipiche del genere.
Tra le specie indigene solo l’acero montano e l’acero riccio hanno interesse per il settore forestale e quello del legno, mentre l’acero campestre (Acer campestre L.) riveste un ruolo subordinato. Gli aceri crescono in tutta l’Austria nei boschi misti e nei terreni agricoli, per cui una parte considerevole di essi non si trova nei boschi destinati alla produzione di legname, nei quali sono presenti con una percentuale dell'1 %. L’acero cresce inizialmente molto velocemente: l’acero montano può vivere fino a 500 anni, l’acero riccio invece raggiunge al massimo i 150 anni. Il primo viene tagliato a partire da un diametro di 0,4 m, perché come aumentano le dimensioni solitamene si formano colorazioni indesiderate.
L'Acero frisè (a sinistrsa) è usato per impiallacciature esclusive: è un legno che ha origini in europa e trova molto apprezzamento nel mercato americano. E' di colore quasi bianco, ma con l'aria e la luce assume un colore giallastro scuro.
L’acero montano è tra i nostri legni uno dei più chiari. Con la luce il suo colore si avvicina al giallobruno. In piante vecchie si può avere il durame differenziato. Nonostante la colorazione di fondo quasi bianca, il legno proveniente da uno stesso fusto può mostrare contrasti chiari e scuri. Questa differenza è data dal diverso riflesso della luce, ed è faclente visibile, in particolare, sulle impiallacciature. Esso è originato dal diverso orientamento delle fibre rispetto al piano di taglio. Sulle superfici tangenziali sono riconoscibili ad occhio nudo i fusi rosati o bruno pallidi dei numerosi raggi che ne ravvivano il disegno. Sulle superfici radiali il disegno è caratterizzato ancora dai raggi, simili a quelli del faggio, ma più piccoli. In tutti gli aceri è caratteristica la frequente presenza della fibratura ondulata. Ciò crea il particolare effetto ottico della tessitura rigata. La pregiata tessitura ad occhio di pernice (occhiolinatura) è presente solo nell’acero da zucchero.
Alcune specie sono coltivate per il legno e la corteccia. Sono piante rustiche, resistenti al freddo, che hanno bisogno di terreni ricchi e ben drenati. Le foglie hanno cinque lobi, ma alcune specie come l'Acer circinatum hanno foglie tondeggianti con sette o nove lobi.
Il legno è simile a quello del tiglio e della betulla. L'acero non essicato si adatta alla tornitura, mentre la radica di acero (vedi a destra) è stata usata spesso per l'interno dei secretaires antichi.