Royal Copenhagen, Bing & Grøndahl
Anche la Danimarca avvia una produzione di porcellana. Nel 1775 nasce la Reale Fabbrica di Porcellana di Copenaghen, sotto la protezione della Regina Maria Giulia di Danimarca. Dopo i consueti tentativi falliti, tipici dell'avvio di tutte le Manifatture di questo tipo, Frantz Müller ottiene i primi successi. Il primo stabilimento sorge nel cortile di un ufficio postale, nella cittadina di Købmagergade. Le porcellane di questa scuola hanno come marchio di fabbrica tre linee d'onda che simboleggiano i tre canali di Danimarca: Øresund, Store Bæelt e Lille Bælt.
Con il successivo patrocinio di Re Cristiano VII la sviluppa il suo stile peculiare. Il decoro si orienta al solo uso del blu cobalto, con uno stile copiato, come al solito, quasi integralmente dalle preziose porcellane di Meissen.
Questo decoro caratteristico venne chiamato Blue Fluted e sarà distintivo di tutta la successiva produzione danese. Il Blue Fluted è un decoro a pattern di stile floreale, esile, dallo sviluppo vagamente geometrico e spiraliforme, che ricorda le volute della filigrana. Si sviluppa sempre e comunque in blu cobalto su fondo bianco. Particolarmente famosa sarà la rivisitazione che l'architetto Arnold Krog ne fece nel 1913.
Sebbene la porcellana danese fosse caratterizzata dall'intensivo uso del blu cobalto, questa non fu una scelta esclusiva. Una delle opere più famose di quel primo periodo fu, infatti, in smalti policromi e oro: è il servizio Flora Danica. Venne commissionato nel 1790 dalla famiglia reale danese come dono per l'imperatrice Caterina II di Russia, appassionata collezionista di porcellane.
Il servizio, monumentale, richiese anni di lavorazione. L'artistà che vi dedicò gran parte della vita fu Johann Christoph Bayer che modellò a mano i 1802 pezzi del servizio, per poi decorarli seguendo le illustrazioni del Flora Danica, ovvero l'Enciclopedia Botanica Danese. L'impresa terminò nel 1806, dopo 16 anni di lavoro, quando l'artista aveva 66 anni.
L'opera non venne mai consegnata a Caterina II di Russia e venne infine donato per il matrimonio della Principessa Alessandra di Danimarca con il futuro Edoardo VII di Inghilterra nel 1863. Flora Danica è oggi uno stile ben preciso, ancora oggi modellato e decorato a mano nella fabbrica della Royal Copenhagen.
Abolita la monarchia assoluta nel 1849 si aprirono prospettive di mercato libero. Nel 1853 lo scultore della Manifattura Royal Frederik Vilhelm Grøndahl decide di fondare una fabbrica di porcellana propria e si associa con i fratelli Meier Herman e Jacob Herman Bing, commercianti a Copenaghen. La produzione di focalizza su quanto il mercato richiede: figurine in bisquit fatte dall’emergente artista Thorvaldsen.
L'Esposizione Mondiale di Parigi del 1889 consacra le porcellane danesi al successo internazionale che raggiunge il suo apice quando lo Zar Alessandro III acquista svariati pezzi, oggi esposti in San Pietroburgo. Nel 1890 la Royal Copenhagen apre un primo negozio a Parigi, cui seguirà, nel 1897 un altro punto a Londra. Nel 1895 inizia una serie che ebbe una enorme fortuna: Hallin, artista di punta della Bing & Grøndahl, realizza il primo piatto di Natale. I piatti di questa serie, che variano soggetto ogni anno, sono tutt'oggi in produzione.
Fu subito (ed è ancora) tipico della porcellana danese applicare lo smalto prima della cottura e non dopo. In tal modo fu possibile saltare il passaggio della seconda cottura a 1400º. Questa tecnica di presmaltatura è nota come underglaze e diede un carattere distintivo alla produzione artistica danese.
In questa particolare applicazione della tecnica, lo smalto viene steso in strati leggeri successivi, in modo molto simile a quanto avviene nell'aquerello. Questa tecnica, si unì a lievi decori in rilievo, a trafori leggeri e a un gusto orientato a paesaggi, marine e figurine animali. Un esempio molto noto di questo stile è il Servizio dei Gabbiani, detto anche Servizio Nazionale Danese, opera di gusto delicato, tipicamente art nouveau della pittrice Fanny Garde.
Sotto marchi Royal Copenaghen
fig.1 pre 1900 fig.2 1894-1900 fig.3 pre 1923
fig.1 fig.2 fig.3