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Esistono diversi tipi di ceramiche: tra le tante abbiamo la ceramica a pasta compatta che rientra nel gruppo di gres e porcellane. Sono poco porose e impermeabili ai liquidi e molto dure: infatti non si lasciano scalfire nepure da una punta d'acciaio. Le ceramiche a pasta porosa invece sono le terraglie, le maioliche e le terracotte. La loro pasta è tenera ed assorbente e facilmente scalfibile.
I quattro tipi di ceramiche principali sono la terracotta o coccio, le terraglie, il gres e la porcellana. Le porcellane possono essere tenere o dure.
La terracotta ad esempio è una ceramica che dopo la cottura presenta una colorazione che va dal giallo al rosso mattone, e questo per la presenza di sali o ossidi di ferro. La sua cottura varia da 930 a 960° C. L' ossido di ferro serve a darle il colore tipico e in più migliora la sua resistenza. La terracotta può essere senza il rivestimento superficiale, come ad esempio i mattoni, le tegole, i vasi, le brocche o altro, che con il rivestimento, come ad esempio tazze o piatti.
Il grès (vedi esempio foto a sinistra) invece si ottiene mescolando argille naturali ad una temperatura tra 1200° e i 1350° C. I colori variano a seconda dei composti ferrosi contenuti. Per ottenere grès bianchi si utilizzano impasti artificiali a base di argille cuocenti bianche e rocce quarzoso-feldspatiche che inducono la greificazione della massa. Possono venire smaltate: come per tutte le altre ceramiche, dopo la cottura vengono colorate allo stesso livello dell'impasto, che contiene, di solito, un 33% circa di argille caolinitiche (bianche), un 50% di fondenti (principalmente feldspato) e la percentuale restante di materiali inerti (sabbie o quarzo).
La maiolica (vedi esempio foto a destra) è quel prodotto di ceramica ricoperta in superficie da smalto stannifero (Diossido di stagno, SnO2).
Spesso, sbagliando, si considera maiolica tutta la ceramica di terracotta smaltata, ma in effetti sono tre i passaggi fondamentali che identificano questo metodo decorativo: infatti l'oggetto (cioè già cotto una prima volta) viene smaltato, decorato soprasmalto e spruzzato di un sottile strato di cristallina-vetrina trasparente (che poi è questa la fase che la caratterizza). Senza quest'ultima fase avremo una mezza maiolica, chiamata semplicemente decorazione soprasmalto.
L'argilla invece si cuoce a 960- 980° C. Di natura è molto malleabile, infatti si lavora facilmnete anche con le mani, perché nella sua struttura è presente l'acqua che ne migliora le caratteristiche plastiche. Da asciutta, prima di essere cotta, diventa rigida e fragile. Dopo la cottura o comunque se sottoposta ad un riscaldamento importante, diventa solida in modo permanente.
La porcellana invece è formata da una miscela di caolino e rocce feldspatiche cotta ad alte temperature compresa tra i 1250° e i 1300° C. Fu inventata dai cinesi tra il 600 e il 700 d.C. mentre gli Europei non riuscrono a produrla fino al 1600.
Vi sono vari tipi di porcellana: quella a pasta tenera e quella a pasta dura o vera porcellana, in cui si specializzò la Manifattura di Meissein in Germania. Nel 1700 introdussero la porcellana non invetriata, cotta una sola volta, mentre nel 1750 in Francia si diffusero le prime porcellane che presero il nome di biscuit o biscotto (vedi esempio foto a destra), che cuocevano due volte ad una temperatura di 1300°, tecnica già utilizzata in Cina nel 1600. Con questo nuovo tipo di materiale produssero statuine, soprammobili e camei, in particolar modo per la sua somiglianza alle statue antiche, che erano color bianco leggermente opaco.
La porcellana fù considerata il più alto livello di produzione di ceramica. Il suo componente principale è il caolino: una particolare argilla bianca (idrossisilicato di alluminio), silice (o sabbia quarzosa) e feldspato.
Il caolino ha proprietà plastiche e dà il color bianco alla porcellana. Il quarzo è uno sgrassante che ne consente la vetrificazione e infine il feldspato chè è definito fondente, perché fondendo a temperature più basse, abbassa notevolmente la cottura dell'impasto della ceramica (1280 °C). Esistono molti tipi di porcellana e tutti molto diversi tra loro.
Nel 1700 in Europa, ci sono state tantissime produzioni di porcellane. Tra le tante ricordiamo la porcellana di Ansbach, quella di Berlino, di Bow, di Capodimonte, di Doccia, di Bristol, di Chantilly, di Chelsea, di Copenaghen, di Delft, di Derby, di Dresda, di Frankenthal, di Fuld, di Fürstenberg, di Richard e Richard Ginori, di Höchst, di Limoges, di Ludwigsburg, di Madrid Buen Retiro, di Meissen, di Mennency, di Minton, di Mosca, di Nimphenburg, di Nove, di Parigi, di Pietroburgo, di Roma, di Rouen, di Saint Cloud, di Sèvres, di Strasbourg, di Venezia, di Vienna, di Vincennes, di Vinovo, di Vische, di Wedgwood, di Worcester, di Zurigo
Porcellane antiche in Europa
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