Informazioni da Antichità Il Tempo Ritrovato Cagliari
Metodo diretto: consiste nell'incidere su una lastra di rame o zinco con uno strumento chiamato puntasecca (un'ago di acciaio molto appuntito con manico di legno usato come una matita).
Una volta incisa la lastra viene inchiostrata e poi ripulita affinchè l'inchiostro rimanga solo nelle parti precedentemente incise dopodichè la lastra viene collocata sul torchio calcografico che permette la stampa.
Dopodichè si isola il retro della lastra (affinchè non venga corroso) con comune nastro adesivo e la si immerge in acquaforte (come veniva anticamente chiamata la miscela di acqua e acido nitrico: tre parti d'acqua e una di acido).
L'acquaforte tramite un'azione chiamata 'morsurà corrode le parti della lastra rimaste senza protezione (cera d'api o bitume e nastro adesivo). La lastra deve rimanere per un tempo limitato nell'acquaforte (le lastre di zinco frà i 15 e 20 minuti quelle di rame saranno immerse per un tempo maggiore).
A meno che non sia fatto di proposito, cioè per dare un effetto particolare, se la lastra rimane troppo tempo nell'acquaforte la morsura potrebbe arrivare a bucare la lastra, viceversa, se il tempo di morsura è eccessivamente breve il segno potrebbe non essere sufficientemente profondo e quindi la stampa non sarà possibile.
Tolta la lastra dall'acquaforte bisogna asciugarla ed eliminare il nastro adesivo e la cera, dopodichè come sopra la lastra viene inchiostrata ripulita e messa al torchio. Questo lavoro viene eseguito manualmente e deve essere ripetuto per ogni esemplare
Si ottiene un’ottima resa con un sistema misto calcografia -
Metodo indiretto: la lastra di rame o zinco viene ricoperta da un sottile stato di cera d'api o bitume successivamente con un qualsiasi stumento a punta si realizza la lastra affinche restino scoperte le parti che poi verranno stampate.