La puntasecca è una tecnica incisoria di stampa in cavo (tecnica diretta): inizialmente il termine indicava lo strumento di acciaio ma in seguito si è esteso anche alle matrici e alle stampe stesse
Una variante dell'incisione, realizzata con una punta d'acciaio molto affilata invece che con un bulino è la puntasecca. La matrice viene incisa direttamente con una punta metallica dura e acuminata. La punta, scalfendo il metallo, crea un solco ed alza dei filamenti metallici detti barbe che trattengono l'inchiostrodando un caratteristico segno morbido. Poichè la pressione della stampa distrugge rapidamente le barbe, la puntasecca è utile solo per piccole tirature: in alternativa si può ricorrere all'acciaiatura, processo elettrochimico che aumenta la resistenza della matrice.
In origine, la Puntasecca veniva impiegata per rifinire le incisioni a bulino (vedi a destra un opera di Rembrandt: acquafote, puntasecca e bulino), ma fin dal 1300 venne usata anche autonomamente, soprattutto in ambiente nordico. I migliori risultati vennero ottenuti verso la metà del 1600 dagli incisori olandesi, primo tra tutti Rembrandt, che talvolta adoperarono la puntasecca insieme alla tecnica dell'acquaforte.